Mario Draghi oggi in visita all’ITS Cuccovillo di cui Softech è partner tecnologico
Una visita che conferma quanto creda negli ITS
Il premier Mario Draghi ha visitato oggi a Bari l’Istituto Tecnico Superiore Cuccovillo di cui Softech è da sempre partner tecnologico, fornendo soluzioni e competenze basate sugli strumenti software PTC.
Il Presidente del Consiglio, accompagnato dal Sindaco Antonio Decaro, ha incontrato gli studenti e i professori dell’istituto Cuccovillo, che ogni anno forma tecnici assunti (oltre il 90% nel giro di un anno) nelle industrie della meccatronica del distretto.
La visita si è conclusa con il tour nell’azienda Masmec, partner dell’ITS e cliente Softech da lungo tempo, specializzata in tecnologie di precisione, robotica e meccatronica, applicate soprattutto all’automotive e al biomedicale.
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ITS Cuccovillo l’eccellenza nella formazione
“Siamo orgogliosi, emozionati ed è davvero bellissimo che il presidente Draghi abbia esplicitamente chiesto di incontrare e parlare con i nostri ragazzi”. Così Lucia Scattarelli, la presidente dell’Its Cuccovillo di Bari.
“Abbiamo vissuto il suo arrivo come un riconoscimento pubblico al tanto lavoro, sacrificio e impegno profuso da noi, dal nostro staff e dalle aziende che collaborano con noi“.
“Siamo contenti perché qui, nel profondo Sud abbiamo un placement tra il 90 e il 92%” e aggiunge: “È dal 2015 che ogni anno siamo premiati dal Ministero perché primi in Italia per risultati conseguiti”.
La formazione come arma strategica per il PNNR
Nel discorso programmatico di insediamento, lo scorso febbraio, il Presidente del Consiglio aveva infatti detto: “Siamo chiamati a disegnare un percorso educativo che combini la necessaria adesione agli standard qualitativi richiesti, anche nel panorama europeo, con innesti di nuove materie e metodologie, e coniugare le competenze scientifiche con quelle delle aree umanistiche e del multilinguismo. […]
In questa prospettiva, particolare attenzione va riservata agli istituti tecnici, che anche in Europa sono un pilastro importante del sistema educativo; è stato stimato, infatti, in circa 3 milioni, nel quinquennio 2019-23, il fabbisogno di diplomati di istituti tecnici nell’area digitale e ambientale. […] Senza innovare l’attuale organizzazione di queste scuole, rischiamo che quelle risorse vengano sprecate.