Da diverso tempo le valutazioni sullo stato di avanzamento del Piano Nazionale Industria 4.0 sono ridotte rispetto alle aspettative iniziali di istituzioni, organismi imprenditoriali e politici, e singoli imprenditori che se ne erano fatti entusiasticamente promotori.
Se l’obiettivo principale del Piano Nazionale Industria 4.0 era alzare l’asticella della competitività industriale italiana ovviamente ci sono stati risultati positivi ma anche qualche ombra. I dati più critici sono infatti che il 50% delle aziende non ha ancora compiuto scelte e azioni rispetto alla trasformazione digitale e che l’Italia occupa solo la 25a posizione nella graduatoria di 28 paesi classificati in relazione allo sviluppo dell’economia digitale.
Tutto appare confermare come il ritardo più grande e ricorrente, in questa nuova rivoluzione industriale, sia l’impreparazione delle persone a comprenderla completamente e a guidarla: “le persone non hanno assolutamente idea di quanto gli eventi saranno veloci e travolgenti”.
Si sta avverando pienamente la lungimirante previsione elaborata da Alvin Toffler nel lontano 1970! In quell’anno nel suo nel suo best seller “Lo shock del futuro” (5 milioni di copie vendute da allora) l’autore prefigurava l’approssimarsi di un futuro via via più denso di trasformazioni accelerate e sconvolgenti generate dal ruolo sempre più centrale della tecnologia. E proprio l’uomo, con la sua impreparazione e le sue paure, appariva destinato ad diventare l’anello debole, attore ma ostacolo insieme, all’affermarsi del progresso.
Ecco perchè Softech ha deciso di lanciare un proprio programma ad hoc di sostegno alle Aziende clienti per comprendere come raggiungere con decisione, competenza e adeguato supporto tecnologico questo vitale traguardo.
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